Conoscere il proprio metodo di studio

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Più volte, anche in questo sito, è stato ribadito che per un apprendimento proficuo è necessario avere un buon metodo di studio.

Alcuni si buttano senza metodologia nell’attività di studio, altri seguono un procedimento scrupoloso e dettagliato. Ma come si fa a capire se il proprio metodo è di buona qualità?

In sintesi, potremmo dire che un metodo è valido se porta i risultati desiderati: essere padroni dell’argomento e sicuri nell’esposizione, ricordare quanto si è studiato, mostrare maturità nei collegamenti, saper affrontare interrogazioni/esami senza troppa ansia, avere buoni voti.

In effetti questa è la conclusione, ma come ci si arriva?

Per facilitare il processo di apprendimento potremmo sintetizzare in pochi semplici passaggi.

  • Prima di iniziare ogni attività di studio è importante trovare la giusta concentrazione che dovrai, poi, mantenere durante l’arco di tempo da dedicarvi. Un aiuto può essere quello di trovare un posto tranquillo, privo di distrazioni, pulire la scrivania da ciò che non serve, eliminare ogni elemento di disturbo. All’inizio potrai restare concentrato per non più di 30-40 minuti ma pian piano riuscirai a prolungare questo tempo.
     
  • Quando ti senti pronto a cominciare, focalizza ciò che devi studiare, valutando tutte le materie o gli argomenti. Meglio lasciare per ultime le cose “preferite” per evitare che quelle poco amate vengano fatte male o non fatte, a causa della stanchezza. Detto questo, puoi iniziare a dare una prima lettura durante la quale sottolineare i punti salienti ed evidenziando in modo diverso quelli assolutamente cruciali. In questa fase è importante capire bene il senso del testo, per evitare di perdere le cose fondamentali. Attenzione, però: sottolineare tutto è come non sottolineare affatto e quindi il cervello non distingue ciò che deve immagazzinare e ciò che può tralasciare. Per ulteriore aiuto, puoi scrivere a lato del testo qualche parola chiave che ti dà l’input per ricordare tutto il resto.
     
  • Successivamente può iniziare la fase della memorizzazione, che non vuol dire imparare a memoria. Invece puoi iniziare a ripetere con parole tue il paragrafo sottolineato, ripetendo finchè non ti senti indipendente dal libro. Prosegui così fino alla fine degli argomenti ed inizia la ripetizione: puoi ritenerti soddisfatto quando, facendoti da solo delle domande, sai dare le risposte corrette. Ricorda che per rafforzare la memoria bisogna tenerla allenata, esercitandola. Se occorre, chiedi a qualcuno di interrogarti, perchè così ti abitui al confronto.
     
  • Per quanto riguarda la quantità, è sconsigliato fare troppo e tutto insieme sia perché facilmente ti stanchi e alla fine ti stressi perchè non riesci a completare il programma, sia perché hai bisogno di assimilare. Perciò, non dovresti – salvo rare eccezioni – lasciarti compiti arretrati, ma studiare di volta in volta, con una certa costanza, in modo da abituarti e capire il ritmo giusto da seguire.
     
  • In questo modo selezionando in modo appropriato le cose da fare  e stilando una scaletta, riuscirai ad ottimizzare i tempi di studio e ad avere anche più tempo per te.
     
  • Ultimo, ma non per importanza, è sapere gestire l’ansia e le emozioni che potrebbero compromettere tutto il lavoro. Sappi che se non provassi alcuna emozione non saresti umano! 😉 … Scherzi a parte, un minimo di tensione ci può stare e deve essere come una “molla” che ti fa scattare e partire. Se ciò non dovesse accadere, potrebbe dipendere dal fatto che non ti senti sicuro su come hai studiato, ma se hai messo in pratica i consigli dati finora, non c’è da preoccuparsi. Quindi, scaccia via l’ansia: fai un bel respiro, distendi le membra, assumi una posizione rilassata ma non da “mollaccione”; pensa a cose piacevoli per il buon esito dell’interrogazione (avrai un bel voto e sarai contento, il prof ti farà i complimenti per la tua performance, i tuoi genitori saranno fieri di te, tu sarai più sicuro su come agisci e più soddisfatto…) e fa’ tua quella sensazione affinché il cervello tenda automaticamente a ripeterla e renderla concreta.
     
  • Ricorda, poi, che in tutto ciò che facciamo dobbiamo essere motivati altrimenti ogni cosa può sembrarci pesante, inutile e ci giustifichiamo a non farla. La motivazione deve dipendere da noi perchè quello che facciamo lo facciamo prima di tutto per noi stessi e poi per i genitori, i professori…
     

Ecco, questi sono i semplici passi da seguire per migliorare il proprio metodo, ed ora confrontati:

– se segui queste regole quasi sempre/sempre, il tuo è un buon metodo e a volte potresti solo rivedere qualche dettaglio per sfruttare al meglio i tuoi talenti;

– se credi di seguirle raramente, il metodo non è efficace del tutto e perciò devi impegnarti un po’ di più;

– se non segui affatto questi consigli non hai metodo… ma non scoraggiarti, perchè iniziando subito puoi dare il via al tuo miglioramento!

 

P.S.: questi sono dei consigli, ma se ti ritieni soddisfatto di come hai lavorato finora, beh, prendili come un semplice articolo formativo.