Quanti accordatori di pianoforte esistono a Chicago?

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Domanda fuori luogo e banale o introduzione ad una formulazione di una teoria da premio Nobel? Quale fu la risposta degli studenti?

La genialità di un uomo si nota non solo da cosa è riuscito a scoprire o formulare ma anche da come l’ha posta ai suoi ascoltatori.

Fu questa la prima domanda che Enrico Fermi (Nobel per la fisica) fece ai suoi studenti all’University of Chicago.
 
Fermi la usò per introdurre quello che passò alla storia come “il problema di Fermi” ovvero un modo per arrivare al risultato di un problema difficile scomponendolo in problemi più piccoli e facilmente risolvibli
 
Ecco il ragionamento che fece  Enrico Fermi:
Se la popolazione di Chicago è di 3 milioni di persone e una famiglia media è composta da 4 persone, a Chicago ci sono circa 750.000 famiglie;
supponiamo che un terzo di esse possieda un pianoforte, ci saranno 250.000 pianoforti.

Se ogni pianoforte viene accordato ogni dieci anni, ci saranno 25.000 accordi all’anno.Se ogni accordatore riesce ad accordare 4 pianoforti al giorno per 250 giorni (lavorativi) all’anno per un totale di 1.000 accordi all’anno, in città devono esserci circa 25 accordatori.

 
La conclusione
L’intenzione di Fermi era quella di dimostrare che anche partendo da ipotesi diverse si può giungere ugualmente allo stesso risultato, il motivo è che in ogni sequenza di calcoli gli errori tendono a elidersi mutualmente, infatti si potrebbe supporre che un sesto delle famiglie abbia un pianoforte ma allo stesso tempo si può supporre che i pianoforti potrebbero venire accordati ogni 5 anni.

…forse non era una domanda tanto banale. 🙂